- Innanzi tutto, tu e tuo marito siete avvezzi camminatori e la comune passione per i viaggi a piedi vi ha portati a percorrere diversi tragitti, come nasce la scelta di raccontare al pubblico proprio questa vostra esperienza?
L’idea e la voglia di raccontare agli
altri questa esperienza, non mi è venuta subito, ma quasi 10 anni dopo
averla vissuta. Il tutto è iniziato quando, raccontando ai nostri figli o
agli amici i vari fatti che erano accaduti, ho iniziato ad accorgermi
che la mia memoria cominciava a fare capricci: le tappe, gli incontri,
le sensazioni che avevamo provate durante il viaggio spesso si
sovrapponevano e confondevano. Sono allora ritornata a prendere in mano
il diario di viaggio che avevo scritto allora, e rileggendolo mi sono
accorta delle tante cose descritte che già non ricordavo più e delle
tante altre, invece, che mi tornavano in mente ma non avevo scritte. E’
allora che ho deciso di iniziare questo libro, perché fosse anzitutto un
ricordo ed una testimonianza per me, per mio marito e per i nostri
figli, ma poi anche per tutti coloro che avrebbero avuto voglia di
leggerlo e di ripercorrere quei sentieri assieme a noi. Perché quando si
vive un’esperienza di vita bella è proprio un peccato non condividerla!
CONTINUA a LEGGERE... la mia intervista.
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